Ci sono persone che amano e persone che pensano di amare. Le persone che amano, una volta finita la storia, fanno fatica anche solo a ricordare, piangono, soffrono e cercano in tutti i modi di allontanarsi da ciò che è fonte di sentimenti, troppo forti per poterli governare. Non significa che l’amore non ci sia più, tutt’altro. Significa che è ancora così forte il pensiero di loro che non può sussistere la sola presenza dell’altro. Ci si odia e ci si ama, si rifiuta il passato, si scappa più distante possibile da questo vortice impazzito di emozioni. Il dolore di una perdita, in amore, è la paura di provarlo ancora. E’ la voglia di cancellare ogni forma di sofferenza. Il non aversi è bestiale. Quando si ama è così che succede, il più delle volte.
Quando un amore finisce e uno dei due vuole a tutti i costi l’altro, allora non era amore. Ciò che ti consuma le viscere non può che farti soffrire, se non ce l’hai più. L’amicizia tra persone che si sono amate la vedo molto difficile a meno che, per entrambi, l’investimento non sia così tanto da non riuscirlo a superare. L’intensità dei sentimenti varia, da storia a storia. Non è tutto clonato ed identico. E’ soggettivo. L’amore nasce e cresce. E poi, ahimè, finisce. Almeno da una delle due parti, e non esistono colpe né accuse. Ma se anche solo uno dei due è innamorato o coinvolto, bisogna stare lontani. Non esiste amicizia fino a che non sia finito ogni coinvolgimento emotivo. Ma se tutto si fa per restare legato a quella persona, non si ama. L’amore ti fa stare male, come può una persona voler soffrire per forza?
Le storie che si ripetono mi hanno sempre fatto pensare a una minestra riscaldata. Ma so che esistono tantissime coppie che “ci riprovano“. Penso che facciano bene se sentono di volerlo fare. Io non sono una di queste. Se una storia finisce un motivo molto importante c’è e non si può dimenticare. Beato colui o colei che ce la fa. Se non amo più io riesco ad avere un rapporto civile con chi ho avuto una relazione. Ma dev’essere un rapporto alla pari, anche l’altro deve aver smesso di amarmi. Ci devono essere i presupposi ma devono essere identici per entrambe le parti. Ma ci sono persone che non si arrendono, che si convincono di amare e che non possono fare a meno di te. Eppure ti considerano un mostro per averle lasciate o addirittura una persona falsa, che ha proclamato sentimenti inesistenti. Ma ti cercano e ti accusano di essere arida, vuota, priva di pietà. Eppure ti vogliono. Ti pensano.
Se hai amato non vuoi il dolore dell’altro, anche se quell’amore non c’è più. Se hai amato non vuoi avere nella tua vita la fonte del tuo sentimento ormai scemato. Le strade si devono dividere. Fino a che entrambi non sono svuotati e ripuliti completamente da tutto. I casi sono tanti e tutti diversi. Non si può sicuramente generalizzare come sto facendo io ma pongo l’accento sulle storie normali, quelle che seguono un percorso naturale. Le eccezioni ci sono sempre, ovvio. Credo però che una cosa comune esista, ed è quella che segue la fine di una relazione importante (e parlo di relazioni finite più o meno bene). Bisogna capire, comprendere ogni azione dell’altro come atta a voler serenità e non il contrario. Allontanarsi fa parte di queste azioni. Non saperle interpretare è dovuto alla propria cecità di voler amare a tutti i costi, di volerlo dimostrare ogni giorno, di volersi autoconvincere che affrontando questo sentimento e soffrendoci si possa andare avanti. Errore. Bisogna levarsi la benda dagli occhi e capire che chi ci ha amato si comporta in relazione a questo amore. Volendo il bene di entrambi.
Non esiste un rapporto dopo l’amore che non logori tutto. Non se uno dei due ancora non ha capito che l’altro non hai mai voluto il male, allontanandosi. Ma certi destini hanno un percorso obbligato, uno prova a deviare il fato ma se non ci si riesce bisogna arrendersi. Bisogna fermarsi e rendersi conto che certe persone si amano per “errore“, non si sono realmente conosciute. Quando ci si guarda in faccia per la prima volta e ci si accorge che non era la persona che credevamo di amare, bisogna andarsene. Non esiste contratto che li leghi per l’eternità. Credo che certe coppie avrebbero potuto conservare il meglio di questo amore, ma non è quasi mai così. Perchè si commette sempre l’errore di non volerlo lasciare andare.
L’amore, se è vero, se è reale, se è concreto, va lasciato libero. E non legato con dieci giri di corda ad un ideale che non esiste. L’amore non è un’idea, l’amore è altro. E chi urla all’amore è il primo a non provarlo davvero. Perchè l’amore sussurra, non grida.