KUBRICK, “EYES WIDE SHUT”. LA MASCHERA, LA MUSICA E LORO SIGNIFICATO

Eyes Wide Shut (1999), l’ultimo film di Kubrick, tratto da “Doppio Sogno” di Schintzler, è il suo testamento spirituale e ha corrispondenze con gli scritti del Grande Iniziato Rudolf Steiner, che ha descritto la nostra epoca come l’Epoca del Diavolo, il Regno di Arimane. L’Amore e la Sessualità, sono lo specchio che rivela l’Anima Populi Forze Angeliche e forze avverse, influenzano la nostra cultura, che si riflette, sul modo in cui noi viviamo, l’Amore e la Sessualità. L’Amore è da poco entrato a far parte della nostra civiltà.

Se ci pensiamo, fino alla fine del Settecento, i matrimoni erano quasi tutti, un contratto, almeno nelle classi alte. Paradossalmente, l’amore è da poco entrato a far parte della nostra vita e cultura, insieme alla rivoluzione che è iniziata alla fine dell’ottocento e inizi del nostro secolo, che ha totalmente ripensato ed esposto la Sessualità, violando letteralmente, un tabù durato secoli, un tabù che si riflette in un atto apparentemente banale e consueto, il bacio. Il matrimonio, frutto di una libera e consensuale scelta, e non più dettato da interessi di classe ed economici, il matrimonio d’Amore, è una conquista dei nostri tempi, al pari delle conquiste tecnologiche, della diffusione attraverso i mezzi di comunicazione del libero pensiero, prima appannaggio di una elite. Una conquista dei Nostri tempi, la violazione di un tabù, è il bacio.

Ma c’è un segreto che si cela nell’atto, tipicamente umano, di baciare. Il bacio è il suggello, l’apostrofo rosa, la controparte angelica, di questa Epoca caratterizzata dall’orrore della tecnologia distruttiva e della dittatura economica, il bacio è in realtà uno scambio del sangue, attraverso le ghiandole salivari, attraverso l’organo con cui esprimiamo i nostri sentimenti: la bocca, la Parola. Il bacio è parola e sangue, e il sangue, è l’elemento materico che più assomiglia all’Anima, il sangue riproduce, sul Piano della Materia, l’Anima sul Piano dello Spirito, il sangue è Origine, è Thàlassa, che in greco antico, non vuol dire solo Mare, ma Origine, Impronta e dunque Anima. Ed è l’esposizione del Mare Emotivo dei nostri Sentimenti, ed è la consuetudine del bacio, prima tabù inviolabile, la vera rivoluzione che ha, nel Teatro della Vita, imposto a noi, di gettare via la Maschera. La Maschera nel teatro, rappresentava la funzione sacra in cui l’attore non era protagonista, ma solo tramite, medium, strumento degli Dei. Gettare via la Maschera, vuol dire, nel teatro come nella vita, essere attori protagonisti, essere presenti con l’Io, con la Libertà.

Il Testamento spirituale di Kubrick, si cela nella famosa scena in cui i protagonisti, sono le Maschere, e la Sessualità è spogliata dall’Amore, nuda e cruda, una sessualità che nega il Bacio, attraverso la Maschera: il Tentativo del Potere delle Forze Oscure, di renderci, Maschere, burattini, di toglierci l’Io e l’Amore che si esprime nel Bacio, nel Libero Consenso.

Il sacrificio della donna, che si immola al posto del protagonista, mossa da un sentimento di gratitudine, è un simbolo già presente, nella concezione Romantica, che fa capo alla figura di Margherita del Faust. E’ nella donna la Salvezza, sarà la donna, a giocare un ruolo determinante, nella nostra epoca, a favore della Luce, laddove forze oscure, tentano di annientarci e travolgerci, di imporci, nuovamente, le Maschere.

In Eyes Wide Shut emerge la funzione psichica junghiana della Persona, intesa nel significato latino di maschera. In effetti, la maschera, sia in senso proprio come costume, sia in senso figurato come finzione, risulta l’elemento centrale del film.

Il film, liberamente tratto dal breve romanzo di Arthur Schnitzler Traumnovelle del 1926 e ambientato nella New York contemporanea, inizia con una festa a casa del magnate Victor Ziegler, a cui partecipano il giovane medico Bill Harford (Tom Cruise), e la moglie Alice (Nicole Kidman). Durante la festa, Alice viene corteggiata da un playboy ungherese, mentre Bill soccorre la giovane amante di Ziegler in overdose. La sera dopo, in camera da letto, i due coniugi si confessano le loro reciproche gelosie, e Alice rivela al marito che, durante un loro viaggio a Cape Cod, lei avrebbe voluto tradirlo con un uomo incontrato casualmente in quella occasione. Il tradimento non è mai avvenuto, ma se l’uomo l’avesse chiamata, Alice sarebbe stata pronta a seguirlo, e a sacrificare tutto: il marito, la bambina e il suo avvenire. Sconvolto da questa rivelazione, Bill inizia la sua fuga nella notte, ossessionato dalla visione della moglie che lo tradisce con uno sconosciuto e desideroso di ricambiarla con la stessa moneta. Alla fine del suo girovagare notturno in cerca di avventure, il dottor Harford si introduce mascherato in una festa orgiastica per iniziati, dove viene scoperto e rischia la morte. Viene però salvato da una donna misteriosa, la quale chiede che l’intruso sia lasciato andare, sottintendendo che in cambio lei offrirà la propria vita. Quando Bill ritorna finalmente a casa, la moglie gli racconta un incubo in cui si trovava a fare l’amore con molti sconosciuti. Nel suo sogno Alice, per un fenomeno di telepatia (di shining), ha vissuto la stessa esperienza orgiastica del marito. Il giorno dopo, Bill indaga su quello che è successo la notte precedente, e ha tutte le risposte alle sue domande quando viene convocato da Ziegler, che gli rivela di essere uno dei potenti e facoltosi frequentatori dell’orgia notturna. Quanto alla donna che lo ha salvato – e che è morta al suo posto – si tratta della stessa ragazza che era andata in overdose durante la festa dal miliardario. Bill torna dalla moglie e, fra le lacrime, le confessa tutto quello che gli è accaduto.

Occhi chiusi ma spalancati
In termini junghiani, si può dire che all’inizio del film Bill Harford si identifichi completamente con la propria Persona, cioè con il suo ruolo, o “maschera”, di dottore affermato, che spera possa aprirgli tutte le porte (quando è in difficoltà, ostenta in più circostanze la tessera della Commissione Medica dello Stato di New York). Di conseguenza, Bill ha scarsa consapevolezza della propria interiorità ed è incapace di percepire tutto ciò che va al di là del proprio ruolo sociale. Il titolo del film allude probabilmente alla sua situazione di uomo che vede (in senso fisico), me è come se fosse cieco (in senso spirituale). Nel corso del film, Bill sembra non “vedere” molte cose. Innanzi tutto, non conosce i misteri della sessualità femminile, che lo sorprendono e lo ingelosiscono quando Alice gli racconta le sue fantasie di tradimento. Poi, Bill ignora il volto occulto e violento che sottostà all’opulenza del suo ricchissimo amico e paziente Victor Ziegler (un personaggio estraneo alla novella di Schnitzler, ideato da Kubrick e dal co-sceneggiatore Frederic Raphael). Ma soprattutto il dottor Harford non è consapevole dei lati oscuri della propria vita e di se stesso. Nella prima parte del film manifesta troppa sicurezza, ignora le sue pulsioni e crede di essere immune dalla gelosia. Insomma, Bill non ha guardato abbastanza in se stesso. Le sfortunate vicende in cui viene coinvolto lo costringono a farlo, e alla fine del film si accorge che per vendicarsi del tradimento virtuale di sua moglie, ha forse due morti sulla coscienza: Mandy, la prostituta che si è offerta di salvarlo sacrificandosi al suo posto, quando è stato scoperto (non invitato) durante la misteriosa cerimonia orgiastica, e l’amico pianista Nick Nightingale, che gli ha consentito di prendere parte all’orgia iniziatica e che è stato punito (o addirittura ucciso) per questo.

L’individuazione di Bill
Bill ha scoperto che il potente e stimato Ziegler è la stessa persona che di notte partecipa a riti pagani, in un castello che mostra la vera faccia (quella diabolica) del potere e del denaro, e rappresenta la versione infernale del palazzo dove si è svolta, all’inizio del film, la lussuosa festa dei ricchi newyorkesi. Cosicché, quando il dottor Harford ritorna a casa, non è più quello di prima, perché ha perso la sua iniziale inconsapevolezza e qualcosa ha capito, della realtà che lo circonda e di se stesso. In termini junghiani, Bill ha avviato un processo di individuazione, cioè di sviluppo di un’autonomia individuale che potrebbe (il condizionale è d’obbligo, considerando lo scetticismo di Kubrick) condurlo a uno stadio di “eyes wide open” . Infatti Bill, grazie alle sue drammatiche esperienze, ha cominciato a dubitare dei valori borghesi che hanno ispirato finora la sua vita, e, contemporaneamente, si è disidentificato dalla Persona, confrontandosi con il suo mondo interiore, nascosto sotto la “maschera”.

Al termine della sua discesa agli inferi, Bill scopre il senso di colpa e perde la propria innocenza. Ma la caduta nel peccato (poiché è seguita dalla comprensione pienamente cosciente dell’atto compiuto, dal sentimento della propria fragilità e dal dolore per il male causato) in un’ottica junghiana può condurre il personaggio a sviluppare un’umanità più matura di quella che avrebbe avuto conservandosi innocente. “Si può mancare non soltanto la propria felicità”, sostiene Jung in Psicologia e alchimia, “ma anche la propria colpa decisiva, senza la quale un uomo non raggiungerà mai la sua totalità”.

Il brano “Masked Ball”, presente come commento alla scena preparatoria dell’orgia di Eyes Wide Shut, deriva da un riarrangiamento di una precedente composizione di Jocelyn Pook, chiamata Backwards Priests, contenuta nell’album Deluge distribuito in gran Bretagna dalla Virgin Records nel 1997. Alcune commenti scritti sui newsgroup dopo l’uscita del film ipotizzavano che il brano utilizzasse frammenti di una messa in latino (probabilmente gregoriana), riprodotta al contrario. In realtà, le parole cantate appartengono ad un canto bizantino recitato da due preti rumeni. Questo canto, o più propriamente canone, detto anaphora, è l’ultima parte della messa bizantina ortodossa.

Jocelyn Pook ha dichiarato in un’intervista che capovolgendo l’ordine delle parole recitate dai sacerdoti avrebbe dato loro un sapore “diabolico” (parola sua). Kubrick ha enfatizzato questo facendo camminare l’attore in tunica rossa in senso antiorario all’interno del cerchio di donne.